Orientamento all’ospite e ambizione: il percorso di Alex Busato in HNH Hospitality

di Lavoro Turismo

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04/03/2025

| Notizie
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Dietro l’impeccabile servizio di un hotel o ristorante di alto livello si nascondono sempre storie di dedizione, ambizione e continuo apprendimento. Il mondo dell'hospitality ha una capacità unica di premiare chi ha curiosità e desiderio di crescita continua. Oggi abbiamo il piacere di condividere l'esperienza di Alex Busato, che ha fatto di questi valori la sua carta vincente, arrivando oggi a ricoprire il ruolo di Group Food & Beverage Manager in HNH Hospitality, uno dei gruppi alberghieri italiani in più forte espansione negli ultimi anni.

 

In questa intervista, Alex ci racconta il suo percorso internazionale, dalle prime esperienze in Veneto fino alle prestigiose strutture di Londra e della Svizzera, per approdare infine proprio in HNH Hospitality, dove ha trovato l'opportunità di crescere ulteriormente e consolidare la sua esperienza. La sua storia rappresenta un esempio concreto di come dedizione, ambizione e formazione continua possano portare a una carriera di successo.

 

L'intervista

 

1) Qual è stato il tuo percorso professionale prima di arrivare al ruolo di Group Food & Beverage Manager in HNH Hospitality? Quali esperienze consideri più formative?

 

Ho iniziato la mia carriera in Veneto partendo dal service, inizialmente come commis di sala fino a diventare chef de rang. Ben presto mi sono interessato al settore degli hotel 5 stelle: ero affascinato dalla maggiore attenzione che veniva rivolta al cliente, dal tipo di servizio che veniva offerto ed ero curioso di saperne di più su questo mondo.

 

Consigliato dal mio direttore all'epoca, decisi di partire per Londra per ampliare il mio bagaglio in una delle strutture più prestigiose della città. Questa esperienza ha rappresentato un punto fondamentale per la mia carriera, dal momento che Londra è una città importantissima per l'hospitality. Ho avuto modo di lavorare con colleghi da tutta Europa, di apprendere l'inglese e di rapportarmi con una clientela molto diversificata e di alto livello.

 

Desideroso di nuove sfide e di imparare una seconda lingua straniera, mi sono poi spostato in Svizzera, a St. Moritz. Desideravo osservare ancora più da vicino come operavano gli alberghi di lusso e, dal momento che non conoscevo il tedesco, ho ricominciato come commis, per poi passare a chef de rang ed infine a maître.

 

Era il momento di tornare in Italia. Inizialmente, nelle prime strutture in cui ho lavorato, mi sono scontrato con un approccio diverso rispetto a quello che avevo appreso all’estero soprattutto per l’attenzione da rivolgere all’ospite. Ben presto, però, sono entrato in una struttura di una nota catena ricettiva con Brand internazionale, dove ho potuto mettere a frutto le mie capacità ed arrivare a ricoprire il ruolo di Restaurant Manager. Lì ho compreso l’importanza di focalizzarsi sul collaboratore come leva della soddisfazione dell'ospite e di come la formazione dei team member giochi un ruolo fondamentale.

 

Infine sono approdato nel gruppo alberghiero in cui lavoro tuttora, ovvero HNH Hospitality.

 

2) Che cosa hai trovato in HNH Hospitality sul piano professionale e umano che non hai trovato nelle altre realtà in cui hai lavorato?

 

Sono entrato in HNH Hospitality quando il gruppo era più piccolo, per cui ho assistito alla sua notevole crescita nel corso degli anni, guidata innanzitutto dal suo amministratore Luca Boccato, un leader, un esempio, che crede molto nelle persone e che le valorizza.

 

Ho iniziato come F&B Manager all’interno di un hotel business. L’azienda mi ha dato molta fiducia, permettendomi di approfondire il mondo del management, della gestione e, più in generale, facendomi imparare la cultura dell'analisi del dato. HNH Hospitality, in piena espansione, ha aperto un hotel 5 stelle a Jesolo e a partire dalla seconda stagione ha affidato a me la gestione del reparto F&B. Ho avuto pertanto la possibilità di lavorare sul concept e sul prodotto, valorizzando in primis l'esperienza dell'ospite. È stata un'idea vincente, che naturalmente è stata poi replicata su altri alberghi del gruppo. Da qui è scaturita una grande opportunità di crescita: quella di seguire l’apertura di nuove strutture partendo dal nudo progetto in pianta, un’attività che non avevo mai fatto prima.

 

Di fatto, sono partito con umiltà dal basso per arrivare oggigiorno ad essere il Manager che sono e lavorare in team per sviluppare nuovi concept e nuovi hotel grazie a HNH Hospitality.

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3) HNH Hospitality sta vivendo una fase di forte espansione. Come si riflette questa crescita sulle opportunità professionali nel gruppo?

 

Ci sono tanti ragazzi e ragazze all'interno di HNH Hospitality che stanno crescendo, proprio come sono cresciuto io, partendo come chef de rang o supervisor e diventando Restaurant Manager o F&B Manager. Abbiamo molti talenti e persone con potenziale e crediamo che un domani potranno ricoprire posizioni di rilievo all'interno dell'organizzazione aziendale.

 

Quando apriamo una nuova struttura ci interroghiamo già su chi potrebbe essere la persona più adatta per ricoprire un determinato ruolo al suo interno. Valutiamo sempre prima le risorse che abbiamo già all'interno, poi ci adoperiamo per cercarle all'esterno. È il nostro modo per valorizzare e far crescere le risorse che già hanno dimostrato fiducia verso il nostro gruppo. Inoltre, siamo consapevoli che il successo personale coincida con il successo dell'azienda e, in ultima istanza, è l'ospite che ne beneficia.

 

4) Quali sono le competenze chiave che cerchi nei candidati che vogliono entrare a far parte del team F&B di HNH Hospitality? Oltre alle competenze tecniche, quali soft skills ritieni fondamentali?

 

La tecnica ci deve sempre essere, ma non è la cosa primaria su cui mi focalizzo, in quanto si può insegnare. Le prime cose che ricerco invece riguardano gli aspetti più innati, le competenze più trasversali. Tra queste, è importante menzionare l'orientamento all'ospite, l'attenzione al dettaglio, il sorriso e l'ambizione. La propensione all'ospite, in particolare, è qualcosa di fondamentale nel mondo dell'hospitality, il nostro lavoro è farlo sentire a casa.

 

Nell'Hospitality si richiede dedizione e investimento di tempo: due aspetti che giocano un ruolo determinante per diventare un professionista. Anche l'empatia e l'ascolto giocano un ruolo chiave nell'orientamento all'ospite.

 

5) Se dovessi dare un consiglio a un giovane professionista che aspira a lavorare nel settore F&B, magari proprio in HNH Hospitality, quale sarebbe?

 

Sii curioso e mettiti alla prova. Poniti degli obiettivi personali a lungo e medio raggio e lavora per raggiungerli assieme al tuo manager. Quest'ultimo è un punto fondamentale: molti giovani hanno un obiettivo o delle aspettative che però non comunicano oppure pensano di aver già raggiunto già tutti gli obiettivi.

 

Il feedback da parte del proprio manager significa avere un punto di vista esterno sulle aree di miglioramento.

 

Conclusione

 

La testimonianza di Alex Busato ci offre uno spaccato significativo di cosa significhi intraprendere una carriera nel settore dell'ospitalità e, in particolare, in una realtà dinamica e in forte crescita come HNH Hospitality. Ciò che emerge con chiarezza è come questo gruppo offra un ambiente fertile per la crescita professionale, dove i talenti vengono valorizzati e accompagnati nel loro sviluppo.

 

Se anche tu desideri entrare in HNH Hospitality, visita la pagina carriere e scopri tutte le opportunità professionali.

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