E’ nato il sito www.vintagebeverage.it , una vetrina espositiva dove poter esporre “gratuitamente” le proprie bottiglie ed entrare in contatto con collezionisti di liquori e distillati ed oggettistica pubblicitaria legata al settore del beverage.
Non tutti sanno che, oltre al vino, in giro per il mondo ci sono tantissimi collezionisti di bottiglie di liquori e distillati.
Questi si dividono in due grosse categorie:
a) appassionati di “edizioni speciali limitate e numerate” realizzate appositamente per loro
b) collezionisti di bottiglie d’epoca vecchie e “polverose”, bottiglie cioè che sono state di normale produzione e che oggi costituiscono oggetto di interesse proprio per ciò che di antico esprimono: tipo di vetro, chiusura, capacità, gradazione, etichetta con grafica e scritte che ne identificano il contenuto e il periodo.
Sì, perché le bottiglie, come tutti gli altri manufatti, hanno seguito lo sviluppo della tecnologia, le tecniche sempre più evolute dell’imbottigliamento, l’impietoso taglio dei costi che ha privato la bottiglia di tanti orpelli, vere e proprie chicche per i collezionisti, quali i sigilli di ceralacca, i nastrini, l’etichetta aggiuntiva sul collo e altri piccoli particolari che, un tempo, si applicavano rigorosamente a mano. In seguito la bottiglia è stata trasformata da semplice contenitore ad oggetto di lusso, realizzata anche in cristallo, per impreziosire il proprio contenuto.
Le bottiglie di vetro hanno una storia molto lunga, ma dalla fine del “700 in poi sono state utilizzate in larga scala per sostituire le botti di legno responsabili di notevole evaporazione che ne disperdeva il contenuto nei lunghi trasporti in mare.
Collezionare tutti gli esemplari dello stesso liquore tenendo presenti le varie differenze significa raccogliere anche più di 100 esemplari dello stesso tipo di liquore di una distilleria.
Le varianti nel corso degli anni sono state tante, come dicevamo, la gradazione che negli anni è diminuita da 45° per i distillati sino a 40°; la capacità che una volta era pari ad un litro è passata a cl. 75 e poi a 70 cl., la ragione sociale delle aziende che da S.A. Società Anonima sono passate a S.p.A., il distillato di vino italiano che da Cognac è passato ad Arzente – suggerito da D’Annunzio al regime per avere un termine autarchico – per tornare a Cognac e diventare Brandy dopo il 1954 quando la Francia ha preteso che “Cognac” si chiamasse solo il prodotto ottenuto da uve coltivate, vinificate e distillate in Francia nella regione di Cognac.
La grafica dell’etichetta, inoltre, che ha identificato precisi periodi storici e per finire le varie accise sull’alcool ( fascetta di carta con impresso lo stemma sabaudo, bollino metallico con stemma reale, poi con fasci, poi sigillo metallico della prima repubblica con testa di donna ed infine bollino metallico con stellina e questo fino al 1960 circa.
Tutto ciò fa collezione e distingue i vari periodi di vecchiaia di una bottiglia.
Per aiutare i raccoglitori neofiti o coloro che hanno trovato vecchie bottiglie in una cantina o “nonni” che in questi momenti di crisi si vedono costretti a cedere le loro raccolte ultradecennali ecco che Vintage Beverage (www.vintagebeverage.it) può dare un orientamento per stabilire se sono esemplari interessanti oppure no. I più interessanti potranno essere inseriti gratuitamente sul sito per un determinato periodo gratuitamente.
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